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PER RICOMINCIARE: (DIS)EDUCAZIONE ALLA VIOLENZA: Crudeltà sugli animali e Violenza interpersonale. L’amore con un colpo di coda. |
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In merito al Programma di interventi per lo Sviluppo del Servizio Civico Volontario, promosso dalla Regione Sardegna (Programma di interventi per lo sviluppo del Servizio Civico Volontario anno 2012 di cui all’art. 2, comma 10 lettera f della Legge Regionale 15.03.2012 n. 6) la nostra associazione, LIDA Sez. Olbia, ha partecipato al Bando di Gara.
Il progetto è stato prescelto e sarà finanziato, con la seguente argomentazione
“PER RICOMINCIARE, (DIS)EDUCAZIONE ALLA VIOLENZA: Crudeltà sugli animali e Violenza interpersonale” L'amore con un colpo di coda.
Il progetto si svolgerà nel territorio di Olbia e provincia, attraverso due fasi:
Nella prima fase si terranno incontri nelle scuole, dove si promuoverà l'educazione al rispetto dei diritti di tutti gli esseri viventi, attraverso percorsi didattici di vario tipo, basati anche sulla creazione di situazioni ludiche che permettano ai ragazzi di riflettere sul loro rapporto con gli animali;
Nella seconda fase il progetto si rivolgerà alle persone anziane, ricoverate nella case di riposo (RSA). Nei pazienti ricoverati in RSA, l’utilizzo di animali da compagnia può configurarsi sia come attività di animazione, di svago, di sostegno (AAA=Attività con l’Ausilio di Animali), sia come intervento terapeutico (TAA=Terapia condotta con l’Ausilio di Animali). Con la maggioranza dei ricoverati che dimostrano di apprezzare la compagnia del cane la AAA viene condotta allo scopo di favorire la socializzazione ed il rilassamento, di stimolare la conversazione, di mantenere l’attenzione e di ridurre il senso di noia e di abbandono.
Obiettivi del Progetto:
Nella 1^ fase:
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promuovere l'educazione al rispetto dei diritti di tutti gli esseri viventi, attraverso percorsi didattici di vario tipo, facilmente utilizzabili dagli insegnanti, basati anche sulla creazione di situazioni ludiche che permettano ai ragazzi di riflettere sul loro rapporto con gli animali;
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promuovere una presa di coscienza personale e collettiva delle problematiche collegate al rapporto, sviluppatosi nel tempo, fra gli esseri umani e gli animali (comprensione delle cause e delle soluzioni, dell'interdipendenza e della reciprocità);
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creare consapevolezza sui diritti, doveri e responsabilità (individuali e collettive) nei riguardi degli animali, anche come base formativa dei giovani, per un corretto rapporto con gli esseri umani;
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aiutare a riconoscere e prevenire l'abuso e lo sfruttamento degli animali;
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favorire il rapporto con gli animali e la natura attraverso il processo di arricchimento culturale, basato sulla conoscenza e la valorizzazione delle capacità degli animali;
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volgere al positivo la percezione del mondo animale considerato talvolta solo "un problema da risolvere";
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sviluppare nei giovani una cultura dell'impegno concreto per il rispetto dei diritti di tutti gli esseri viventi e l'assunzione di atteggiamenti e comportamenti personali adeguati;
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fornire agli insegnanti elementi di conoscenza e documentazione ad uso didattico sulle tematiche specifiche;
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promuovere itinerari formativi rivolti a sensibilizzare gli studenti delle diverse tipologie scolastiche, al rispetto dei diritti di tutti gli esseri viventi;
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avviare iniziative informative e formative comuni, mirate a sensibilizzare su tali temi docenti e studenti;
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avviare a iniziative volte ad informare gli insegnanti, sul legame tra la violenza verso gli esseri umani e quella verso gli animali;
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collaborare con le scuole autonome per prevenire ed intervenire nei casi di maltrattamento di animali, in particolare sui temi:
- ricerca senza animali e obiezione di coscienza alla sperimentazione animale
- abbandono, sfruttamento e maltrattamento degli animali.
Nella 2^ Fase:
La Pet Therapy è applicata anche nelle strutture per anziani, e ad essere impiegati in questi progetti sanitari sono sopratutto i cani.
Attraverso la collaborazione di alcuni cani del Rifugio “I Fratelli Minori”, si inizierà un percorso di iniziative definite “Attività Assistite da Animali”, che prevedono occupazioni simili a quelle che gli anziani potrebbero svolgere nella loro abitazione, mentre quelle chiamate “Terapie Assistite da Animali”, prevedono la presenza degli animali come supporto ai farmaci, per migliorare le funzioni sociali ed emotive delle persone coinvolte nell’attività.
Gli animali collaborano anche per aiutare quelle persone che hanno difficoltà di movimento, perché anche chi crede di non riuscire a fare più un certo movimento, avendo un animale vicino, si sente invogliato a muoversi per andargli vicino ed accarezzarlo. Inoltre, l’effetto calmante garantito dalla vicinanza di un animale fa sì che chi soffre di pressione alta, abbia un abbassamento dei valori, in modo da assumere meno farmaci e quindi, avere degli ottimi benefici a livello fisico oltre che psicologico.
L’osservazione che l’anziano in RSA (Residenza Sanitaria Assistenziale) si sente emarginato, inutile, depresso, privo di stimoli, spesso incapace di comunicare, indipendentemente dal suo livello cognitivo, dovrebbe spingere qualsiasi operatore a porre maggior attenzione ai suoi bisogni emozionali ed affettivi e a vedere nelle terapie relazionali un mezzo indispensabile per accrescere la comprensione ed il benessere di coloro che sono costretti a spendere l’ultima parte della propria esistenza, talora lunga, in una CdR (Casa di Riposo).
Tra le terapie relazionali un ruolo interessante, anche se ancora poco studiata e praticata in Italia, viene occupato dalla Pet Therapy o Terapia condotta con l’Ausilio di Animali (TAA), sulla scorta di quanto avviene da decenni in altri Paesi (Stati Uniti, Inghilterra, Australia, ma anche Francia, Austria, Olanda, ecc.). Essa si basa sull’assunto che le relazioni tra uomini e animali si articolano attraverso rapporti molto complessi, che non si esauriscono con la reciproca convenienza immediata (utilizzo dell’animale come strumento di lavoro o, sul versante opposto, del padrone come fonte di cibo e di protezione), ma che si esprimono attraverso profonde componenti emozionali tali da infuenzare lo stato fisico, psichico e comportamentale. Non stupisce perciò che l’anziano “istituzionalizzato” possa talora entrare in relazione più facilmente con un animale da compagnia che con un essere umano e che da questa relazione possa avere ricadute positive non solo a livello affettivo, ma anche sul piano della salute in generale. Il desiderio di prendersi cura di un altro essere vivente - umano, felino, canino - è insito nella natura dell’uomo e il poterlo soddisfare comporta degli effetti benefici, ancora poco studiati, soprattutto in campo geriatrico.
La nostra Associazione combatte da anni il fenomeno del randagismo, sollecitando da sempre un intervento mirato nel sociale, per una corretta educazione civica nel rapporto uomo/animale. Riteniamo che questo obiettivo raggiunto, sia un piccolo passo avanti per l’uomo, ma un grande passo per i nostri amici animali.
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