Un Consiglere della Regione Sardegna e Consigliere del Comune di Olbia: EMERGENZA RANDAGI? INCENERITELI |
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14-09-2010 - L'assessore Antonello Liori al nostro rifugio e la sua affermazione è stata:
Questo rifugio non è un LAGER!!!!!!!!!
Mi chiedo, ma da dove è venuta fuori questa affermazione!!!!!!!!!!
Il significato della parola lager è ben diverso, chi ha inventato tutto questo? Perchè il nostro rifugio è cosi' al centro di tante polemiche?
Si è vero la struttura ha necessità di tanti miglioramenti, se le istituzioni mantenessero i cani come imposto dalla legge ci potremmo permettere di fare tutte le manutenzioni necessarie ma i nostri cani sono curati ed a noi non interessa avere una bella " casa" se poi chi ci abita " è malato" perchè non curato. Chiediamo alle istituzioni, a quei politici che ci hanno attaccato, tra poco arriverà l'inverno e i cani necessitano di cucce, iniziate ad acquistarle.
La nostra risposta al dott. Sarria, presidente dell'ordine dei veterinari di Sassari/ Olbia. Scarica e leggi >>>>>
30-08-2010 - Questo è apparsa nel sito della Regione che dice che manderà una delegazione. Nostro commento: speriamo
30-08-2010 - Questa è l'Unione Sarda di Oggi 30/08/2010 e questa è la risposta della nostra associazione:
In riferimento all’intervista rilasciata dal Dott. Andrea Sarria,presidente dell’Ordine dei medici veterinari di Sassari ed Olbia, il giorno 30 Agosto c.a. al quotidiano “L’Unione sarda”, l’associazione Lida,sezione di Olbia, si dichiara profondamente amareggiata ed indignata. Lo scopo di un’associazione come la nostra è la difesa degli esseri più deboli abbandonati dagli esseri che vengono scientificamente considerati “superiori”,e che,talvolta, solo a parole rispecchiano questa caratteristica datagli dalla natura. Il nostro canile ospita circa settecento cani,ed il numero è in continuo aumento grazie,soprattutto, agli esseri " NON UMANI" che abbandonano davanti ai nostri cancelli intere cucciolate o cani affetti da qualsivoglia malattia che recano soltanto un inutile dispendio di cure e soldi da parte degli ex padroni che preferiscono abbandonarli al loro destino su una strada CON IL RISCHIO DI TUTTE LE CONSEGUENZE.. Il compito di un volontario ha un raggio molto più vasto rispetto a quello di una persona specializzata in un solo settore: il volontario è cuoco,è colf,è “veterinario”,è psicologo degli animali e commercialista. Il volontario si occupa di tutto questo senza percepire niente in cambio. Non ha un contratto, e se ce l’ha non è lavorativo ma solamente affettivo che lo lega ad altri esseri meno fortunati di lui,in questo caso i cani randagi abbandonati. Non ha orari di lavoro stabiliti da un sindacato di categoria e,sovente,gli aiuti finanziari dei comuni sono sempre non sufficientii,vengono incrementati dai soldi degli stessi volontari e dalle loro campagne rivolte alla gente, a dei semplici cittadini di buon cuore. Se trovi un cane ferito lo curi ma nessuno ti rimborsa le spese dell'intervento , tu sei il giudice degli animali, tu puoi decidere o meno di salvarlo, solo tu volontario, nessuno lo fa, nessun veterinario si prende carico delle spese, ma tanto c'è la Lida che " ha le spalle grandi".Ricordo al Dott. Sarria la circolare che invio' a tutti i veterinari di Olbia al fine di praticare per le sterilizzazioni tariffe come stabilite dall' ordine , chiunque avesse applicato prezzi inferiori a quelle indicate dallo stesso sarebbe stato sanzionato e l'apertura di procedimenti disciplinari nei confronti degli iscritti. Il nostro riugio sarà ben lieto di ospitare il Dott. Sarria e il consigliere Bardanzellu almeno potranno parlare non " per sentito dire" ma cio' che maggiormente la nostra associazione VUOLE e' L'INCONTRO con le massime autorità quali la Regione ed il MINISTERO DELLA SALUTE . Ci auguriamo che una delegazione di queste istituzioni al piu' presto organizzino un incontro URGENTE .
e questa è quella del Sig. Sassi
Qualche doveroso commento sulle esternazioni del Consigliere Comunale Sig Bardanzellu:
Sig Bardanzellu lei ha ragione, 700 cani sono tanti, forse troppi per il rifugio della LIDA, ma si è mai chiesto perché siamo arrivati ad un numero così alto ? Ci siamo arrivati perché negli ultimi 10 anni tutte le grida d’allarme della LIDA sono rimaste inascoltate, la LIDA non si è mai stancata di dire “bisogna sterilizzare, bisogna sterilizzare” sennò arriveremo ad avere a Olbia più cani che cristiani e bisogna sterilizzare anche i cani dei privati che costituiscono la causa importante del randagismo.
La LIDA ha sterilizzato in 10 anni qualche migliaio di cani randagi con le proprie sostanze senza l’aiuto delle istituzioni (Comune/ASL), ma non è bastato e ha fatto adottare più di 1500 cani solo negli ultimi 5 anni, immagini quanti cani ci sarebbero oggi a Olbia senza la LIDA.
Dov’era lei sig Bardanzellu in questi 10 anni, quasi certamente a caccia perché altrettanto sicuramente la sterilizzazione non la interessava, e allora ci dica cosa ne ha fatto lei dei cuccioli e soprattutto di quelli non abili alla caccia, ha usato il “forno” ? O si accodato alla lunga lista degli ipocriti che quasi ogni giorno abbandonano davanti al rifugio decine di cuccioli (un giorno addirittura 48) scappando oppure dicendo che li hanno trovati nel cassonetto mentre sappiamo benissimo essere i loro.
Quando la LIDA è riuscita in collaborazione con il Comune di Olbia a promuovere una campagna di sterilizzazione rivolta anche ai privati, a prezzi favorevoli perché sono numerose le persone che non si possono permettere di spendere 200E, lo sa che cosa è successo?, siamo stati duramente attaccati dall’ordine dei veterinari di Sassari nella persona del Dr. Sarria perché facevamo “concorrenza sleale” e gli iscritti sono stati minacciati di essere radiati dall’ordine se aderivano all’iniziativa a prezzi più bassi del loro cartello.
Ha ancora ragione lei sig. Bardanzellu quando dice che per mantenere 700 cani ci vogliono circa 500.000 E. l’anno, è una cifra importante ma necessaria per mantenere i cani in maniera decorosa così come prescrive la legge, ma alla LIDA però il Comune, che è proprietario dei cani, ne da solamente 170.000 E sostenendo che non ha fondi a sufficienza, per cui se non ci fosse l’aiuto di molti sostenitori i cani del rifugio sarebbero già morti.
Lei ed i suoi colleghi dite che non avete i fondi per rispettare questo obbligo di legge, però mi dovete spiegare come mai spendete svariate centinaia di migliaia di Euro per i fuochi d’artificio che non mi pare proprio costituiscano obblighi di legge.
Un’ultima critica sig.Bardanzellu mentre posso accettare la sua ignoranza ( non conoscenza ) in materia mi stupisce la leggerezza con la quale esprime soluzioni al problema degne di un epoca ormai e fortunatamente passata, nel forno sig:Bardanzellu, ci può metter solo la pizza. Al di là dell’evidente spirito polemico desidero comunque invitarla a farci visita, chissà che invece anche grazie ad un suo più fattivo contributo si possa veramente cominciare a trovare una soluzione seria e concreta del problema.
Sergio Sassi
Co-responsabile LIDA Olbia
28-08-2010 - Intanto Andrea Sarria, presidente dell'Ordine medici veterinari, dice: «Il randagismo è un problema politico».
Il popolo di Facebook non gliel'ha perdonata. Di incenerire i cani randagi, nemmeno a parlarne. Proposta rispedita al mittente, tra bordate e veleni. Ovvero a Gianfranco Bardanzellu, il consigliere regionale Pdl che ha lanciato la bomba, sapendo di aprire un caso. Perché a Cagliari, nel palazzo della giunta Cappellacci, hanno tirato fuori una carta, proprio di agosto. È la relazione del Comune sul rifugio di Colcò, «in perenne sovraffollamento». Non solo. «Le strutture che accolgono gli animali sono fatiscenti e non proporzionate al numero di cani presenti. Tale situazione crea tutta una serie di inconvenienti igienici». Tanto che l'assessore alla Sanità, Antonello Liori, ha deciso di vederci chiaro. A Olbia manderà gli ispettori, come chiesto da Bardanzellu che, ieri, ha passato la giornata al telefono. «A Colcò - dice - esiste un'emergenza e dobbiamo risolverla». Ma «non con metodi da lager nazista», si ripete sulla rete. Tuttavia, Marco Buioni, consigliere comunale Pdl, è d'accordo: «Come misura straordinaria io la sostengo».
I MESSAGGI SU FB Si mobilitano presto su Facebook . La pagina de L'Unione Sarda , con la proposta di Bardanzellu, va on-line che è prima mattina. La pubblicano da Olbia gli amici degli animali , quelli che ruotano intorno al canile di Colcò. Settecento bestioline strette strette, e 104 sono arrivate tra il primo luglio e il 10 agosto. Poi anche i telefoni del giornale cominciano a squillare. Da tutta l'Isola. Pure Cosetta Prontu , presidente della Lida (lega difesa animali) che gestisce il rifugio, s'infiamma. «Sappia una cosa l'onorevole: le emergenze si creano quando c'è una latitanza. In questo caso delle istituzioni. Dalla Regione non sappiamo nulla sulle risorse per le sterilizzazioni. Visto che il consigliere fa parte della massima assemblea sarda, si metta in moto, anziché pensare di incenerire i randagi». Annalisa Zirattu , scrive alle 19,41: «Le coscienze di noi volontari che facciamo di tutto per salvare i cani abbandonati, sono rimaste sconvolte dalle affermazioni di Bardanzellu. L'inceneritore lo lasciamo ai nazisti, noi continuiamo ad essere animalisti».
LA POLITICA Dalle assisi municipali, è silenzio. Su Colcò si scomodano solo in due. Uno è Andrea Viola (Pd), un posto in Provincia tra i banchi della minoranza. «Mi stupisco e sono incredulo. La lotta contro il randagismo non può ridursi a una proposta provocatoria. Per la vita bisogna avere rispetto». Il sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli (Pdl), affida alla rete il suo commento: «L'amministrazione comunale non condivide affatto quanto affermato dall'onorevole Bardanzellu. Non vanno eccitati squilibrati propositi di violenza nei confronti degli incolpevoli animali, da parte di persone incivili che meriterebbero punizioni esemplari». Quelle stesse che Marco Buioni darebbe «ai padroni dei cani portati in strada senza guinzaglio e museruola, ma l'emergenza del randagismo va affrontata, anche con misure eccezionali. I settecento randagi di Colcò sono destinati a morire dietro quel recinto».
IL PRESIDENTE A metà sera, Andrea Sarria, presidente dell'Ordine medici veterinari (e componente della Federazione nazionale - Fnovi), spiazza tutti. «Io - chiarisce - non entro in polemica col consigliere regionale. Anzi: dico che è stato bravo. Con una provocazione, ho sollevato il coperchio su un problema di cui tanto si chiacchiera, ma che mai viene affrontato. Il randagismo è una questione politica. Ovvero: servono programmazione e risorse per contrastate l'abbandono degli animali. Noi siamo pronti a collaborare».
L'ONOREVOLE Intanto Bardanzellu ha incassato la sua prima vittoria. A Olbia, nel canile della Lida, arriveranno presto gli ispettori dell'assessorato alla Sanità. «Davanti a un'emergenza non si può tacere. Adesso bisogna essere propositivi». Il consigliere regionale porta un po' di numeri: «Il rifugio di Colcò si mantiene ogni anno con 200mila euro: 170mila sono risorse comunali, 31mila vengono dirottate da Cagliari. Con settecento randagi, considerando che ci vogliono due euro ad animale per mantenerli ogni giorno, in un anno servono 504mila euro. Soldi che a Colcò non ci sono. Vuol dire che quella struttura così com'è non può funzionare».
ALESSANDRA CARTA
La nostra associazione , Lida sezione di Olbia con forte determinazione porta avanti la tutela degli animali abbandonati .Mai ci saremmo immaginati che un consigliere Comunale e regionale potesse rilasciare dichiarazioni cosi' vergognose ad una testata giornalistica , tra l'altra penso non condivisa dal Consiglio Comunale di Olbia. Il testo troneggia in prima pagina del quotidiano "l' Unione Sarda" :
EMERGENZA RANDAGI? INCENERITELI
"Il dibattito è aperto. Oggi si capirà come Olbia (ma non solo) accoglierà la soluzione anti-randagismo lanciata da Gianfranco Bardanzellu.
«Davanti a un'emergenza bisogna avere il coraggio di misure forti. E anche impopolari. Per fronteggiare il randagismo, in attesa di migliorare le strutture di accoglienza, educare alla sterilizzazione e punire chi abbandona gli animali, sarebbe opportuno incenerire i cani abbandonati». Gianfranco Bardanzellu l'ha messo nel conto. Sa bene che oggi rischia di avere Olbia contro (ma non solo). Però il consigliere Pdl, regionale e comunale, ci crede in quella soluzione che mai nessuno, prima, aveva osato dire.
CASO OLBIA Nasce guardando la piana di Colcò, la proposta di Bardanzellu. Perché lì i randagi sono settecento, lì nell'unico canile della città che sembra il ghetto degli amici a quattro zampe. Segni particolari: randagi. E gli ultimi centoquattro sono stati abbandonati in quaranta giorni, dal primo luglio al 10 agosto. Un'emergenza. Non solo in casa Lida (lega italiana difesa animali) che gestisce la struttura con sette volontari. Ma anche per il rappresentate Pdl della massima assemblea sarda. Certo, i punti di vista sono diversi.
LA PROPOSTA Bardanzellu ragiona per punti, mentre accompagna la sua strategia anti-randagismo. Così la premessa: «Sono un cacciatore. Cani in casa ne ho, in famiglia ne abbiamo sempre avuti. Ma io non mi sento meno animalista di quanti preferiscono lasciare settecento animali dentro un recinto. Giorno e notte. E senza la speranza che qualcuno restituisca loro la libertà». Quindi il secondo passaggio: «Non ho mai pensato che incenerire i randagi debba essere la costante, tantomeno un'abitudine. Piuttosto è una misura eccezionale, perché l'emergenza è eccezionale. Io, nel breve periodo, non vedo altre soluzioni».
LA RIFLESSIONE Il consigliere regionale si ferma un istante. Recupera due ritagli di giornale e va avanti: «Prima a Merano, poi a Roma, un presa canario e un pitbull si sono lanciati dal balcone. Erano disperati, i loro padroni li avevano lasciati soli. Dietro la rete di un canile sarebbero stati più felici». Bardanzellu ne fa semmai una questione di moralità: «Dire inceneriamo i cani è impopolare. Perché significa togliere la vita a un animale. Ma non ci vogliamo rendere conto che Comuni e Regioni non hanno i soldi per creare nuove strutture, o ammodernarle, malgrado sia previsto da una legge del 2003, la 376. Il randagismo ha un costo sociale che gli enti locali non riescono più a sostenere. Nessuno, però, ha il coraggio di dirlo. Io sì, e ribadisco l'eccezionalità della misura». Bardanzellu porta un esempio: «Quando un amministratore dice che non si possono aumentare le risorse per la povertà, a volte nemmeno si protesta. Io non credo sia più amorale un provvedimento necessario a risolvere un'emergenza, per quanto duro».
IL PERCORSO Poi il pensiero si sposta sulle sterilizzazioni: «Tanti Comuni, e la stessa Lida, le fanno gratuitamente. Ma non è così automatica la riduzione del randagismo. Ogni percorso sociale, di educazione e condivisione, si fa per tappe. Ci vuole tempo». L'esponente Pdl, alla fine, la dice diretta: «A ben vedere, bisogna abbattere gli steccati della falsa moralità». Poi continua su un altro fronte ancora: «È troppo facile contestare la sperimentazione scientifica sugli animali, quando sappiamo tutti che senza quel sacrificio non si potrebbero salvare milioni di vite umane. Con la politica dei due pesi e delle due misure non si va lontano». ALESSANDRA CARTA"
Noi umani non sappiamo fare altro che UCCIDERE, UCCIDERE, UCCIDERE , non sappiamo chiedere altro che SANGUE…esseri senza sensibilità, per voi si risolve il problema solo uccidendo… Noi come la Romania, come la Cina.
E per favore, chi riceverà questa nostra e mail informi chiunque, comunichi al mondo intero come un consigliere regionale vorrebbe risolvere un problema per il quale noi animalisti lottiamo da anni . I politici?????? Una classe, moltissimi di loro, con eccezioni alle regole, mostruosamente cieca alla sofferenza del non umano.Tengo a precisare che il nostro sindaco di Olbia Onorevole Gianni Giovannelli non condivide affatto il pensiero del Bardanzellu, questo è quanto riportato dallo stesso: " Voglio solo affermare che l' amministrazione comunale di Olbia, da me rappresentata, in qualità di sindaco, non condivide affatto quanto affermato dall'On. Bardanzellu. Credo che sia stata anche inopportuna, da parte del quotidiano regionale... l'Unione Sarda, la pubblicazione dell'articolo giornalistico. Non vorrei che questo eccitasse squilibrati propositi di violenza nei confronti degli incolpevoli animali da parte di persone incivili che meritanebbero punizioni esemplari. Rendo invece il giusto merito e la doverosa riconoscenza a quanti, associazioni e privati, che pur nelle mille difficoltà, offrono amore e e serio impegno civico nell'ambito della tutela e del rispetto degli animali ".
Troppi cani sono un pericolo per la società? Bene, ma non è forse vero che noi uomini siamo un pericolo ben piu' grave ?
Esistono le soluzioni, il problema non è stato risolto neppure con l'abbattimento dei cani, pratica diffusa sino al 1991, vuol dire che alla radice della questione non ci sono i randagi, bensì il controllo del territorio inteso come cuccioli abbandonati. All’origine di tutto questo c’è un essere senza morale, l’uomo.
È l’uomo che prende i cani e li abbandona, perché l’amore è fatica. È responsabilità. È impegno. Il cane non è una merce. Non si prende al supermercato. Non lo butti nella spazzatura. Il randagismo non è un’invenzione dei cani. È menefreghismo, vigliaccheria, avidità. Tutti difetti umani.
Per quanto riguarda le soluzioni al problema, le sterilizzazioni sono ovviamente il rimedio più efficace ma di tutti i cani.Ricordiamo che la sterilizzazione fu introdotta nel 1991 dal legislatore come una misura di prevenzione del randagismo, in quanto allora si ritenne che attraverso tale operazione si sarebbe evitata l'uccisione di animali randagi.Dal 1991 sono passati 19 anni !!!!!!!!!! ed il problema persiste .
Una seria politica che preveda censimento, sterilizzazione e condizioni dignitose all'interno dei canili ha come obiettivo tanto la tutela dell'uomo, quanto quella degli animali.
Se il Bardanzellu avesse ascoltato le richieste che per anni noi come associazione animalista le abbiamo rivolto, forse oggi i canili sarebbero meno affolati. Sono decenni che noi chiediamo la sterilizzazione gratuita degli animali ma dov'era il Bardanzellu quando facevamo articoli sui giornali mostrando il problema grave che si stava accentuando?????? Le ricordo pero' , nel caso nostro, che il sovraffollamento del canile di Olbia dipende dall' inciviltà di tanti cittadini che non sterilizzano ed abbandonano gli animali nei cassonetti e davanti al rifugio.
Ma noi umani quando lo capiremo che non siamo soli sulla terra? Che esistono altri esseri e che fare loro quello che facciamo è vergognoso, è osceno. Ma avete mai sentito le alte istituzioni o il Papa dire una sola parola sugli orrore perpetrati ai danni degli animali?????? I soldi non ci sono????Peccato che per i fuochi d'artificio vengono sempre trovati!!!!!!!!! E’ importante
che si comprenda come non potrà mai esistere un vero sviluppo economico e sociale se ad esso non si accompagna anche la qualità sociale.
Il randagismo non si risolve chiudendo i cani nei canili ma sterilizzando, i canili devono essere strutture di accoglienza e di transito non di prigione a vita.
Per quanto riguarda l'ultimo argomento trattato nell' articolo, vivisezione, inviterei il Bardanzellu a leggere qualche buon libro per documentarsi:
"La mafia sanitaria", M. Schär-Manzoli; Ed. ATRA (*), 1994
Questo libro parla dei business che si celano dietro al mondo della ricerca medica che prospera grazie all'inganno della vivisezione.
"Mondofarmaco", O. Li Rosi, M. Montemagno; Ed. FCE, 1998
In questo libro gli Autori descrivono i rapporti tra l'assurdità scientifica della vivisezione, i colossali interessi economici delle case farmaceutiche e la pericolosità dei farmaci derivati dalla sperimentazione animale.
"Quando l'uomo si crede Dio - gli animali e l'ingegneria genetica ", S. Cagno; Alberto Perdisa Editore, 2000
Libro agile e nel contempo completo su argomenti di fondamentale importanza per chiunque si occupi di bioetica, vivisezione e diritti animali: clonazione, ingegneria genetica, vegetali e animali transgenici, xenotrapianti.
L'amore per gli animali nasce dall'amore per le persone.
In una sola parola, civiltà.Mi auguro che anche Lei legga questo che abbiamo scritto.
Cosetta Prontu www.lidaolbia.it
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