Lea (ora Chicca) ora é felice.

27-04-2009 - Abbiamo ricevuto aggiornamenti dalla mamma" di Lea, pardon Chicca.
Vi inoltro solo cio' che ha scritto la sua meravigliosa mamma, ricordo ancora la sua prima telefonata, le notizie che le davo sulla sua salute , le spiegavo che Lea aveva tanto bisogno di affetto, che era una " vecchietta" dolce e che noi saremmo stati felicissimi trovare una casa a questa dolce creatura, grazie Patriazia.
 
Mi prendo due minuti di pausa per mandarti la foto dell'ultima ereda della nostra dinastia, appena uscita, sabato scorso, dalla "parrucchiera".
Non è uno schianto?
I canetti in genere sono fantastici, ma quelli di una certa età hanno un fascino ancora più particolare e conquistare la loro fiducia richiede sì tanto tempo, ma è come un lento corteggiamento, Chicca riesce a stare tra le nostre braccio per qualche secondo in più, mentre le accarezzo la testolina e gli occhietti, si addormenta e russa ... come un porcelletto.
Si fa cullare lentamente, dopo un tempo che sta diventando sempre più lungo, socchiude gli occhi, rugna e si fa mettere per terra, deve riacquistare la propria dignità di ruspiosa.
E' fantastica.
A quella povera "cosa" che ha deciso che abbandonare una creatura fosse cosa buona e giusta dico: morirai senza aver goduto dei grandi piccoli momenti che la vita ci concede, ed amare e rispettare un elemento del creato intero è forse più che perdere denaro od un arto.
Scalda il cuore, pensa una robina di "solo" già kg 8.50, ruspiosa, che ti fa le feste quando torni a casa, che ti segue in ogni parte della casa, che ti sgrida se fai tardi in cantina, che abbaia a tutte le auto, che controlla mio marito come una piccolissima sentinella in cucina quando è l'ora della pappa.
L'unico mio grande dispiacere è quello di non poter avere tanto denaro per poter adottare tante creature come vorrei. Vii saluto caramente.
Patrizia


(senza pelo le è stata scoperta una brutta cicatrice, fai conto un mezzo collare, forse anche più, e penso abbia una lesione alla trachea, ha come uno scalino, infatti se si agita sembra una vecchietta catarrosa, ma è comunque una gran bella gnocchetta).

21-10-2008 - Riceviamo da Patrizia di Udine la foto di Lea che adesso si chiama Chicca.
L’avevamo trovata in mezzo alla strada per San Pantaleo sporca, il pelo arruffato, l’odore ancora me lo ricordo molto pungente, e soprattutto spaventatissima.
Beh dalla strada, al rifugio e infine al divano di casa di Patrizia.

Una bella storia a lieto fine. Una bella flebo di gioia.

Ne abbiamo tanto bisogno in questi ultimi tempi.

Però il suo sguardo sembra volerci incoraggiare, sembra volerci dire”non fermatevi, aiutateli tutti, forse non tutti saranno così fortunati come me, ma già incontrando voi sarà già per loro una gran fortuna”.

Grazie Patrizia, Grazie Lea/Chicca noi non ci fermeremo mai PROMESSO.

 


30-08-2008 -
Lea è stata adottata da Patrizia, una stupenda signora di Udine.
Lei ha voluto regalare a Lea una vita splendida.
Grazie di tutto.

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17-07-2008
- Come le/vi avevamo promesso LEA è stata rimessa in ordine, lavata e pettinata, ed è proprio bellissima.

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15-07-2008 - LEA l’abbiamo chiamata così perché l’abbiamo trovata vicino a San Pantaleo era in mezzo alla provinciale e andava a destra e sinistra cercando di evitare le auto che vi transitavano.
Quando siamo arrivati noi abbiamo fermato la nostra auto in mezzo alla strada fermando il traffico così da poterla recuperare.
Era molto spaventata, e credo che sia stata molto contenta di vederci perché la situazione stava diventando assai rischiosa per lei.
Era tutto un nodo, sporca, una enciclopedia di odori, ma noi l’abbiamo raccolta, l’abbiamo messa insieme ai nostri Charlie e Laconia e siamo andati subito al rifugio.
Ivona le ha trovato un posto nella gabbia che vedete perché il giorno dopo, cioè oggi, Riccardo il nostro veterinario l’avrebbe visitata.
Oggi sono passato a vederla, Riccardo dice che sta abbastanza bene, l’ha sverminata, poi farà una visita più precisa.
Domani la metteremo un po’ a posto, lavaggio, spazzolatura e poi le troveremo un posto più comodo in qualche recinto in attesa anche per lei che si possa aprire il cancello per andare in una casa.
 

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