La storia di Filippo ora TOM. |
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07-06-2007 - Vi ricordate Filippo ,il cane che avevamo soccorso a Cagliari, ecco cosa riceviamo dalla sua padrona ed eccovi anche le sue foto. Noi non abbiamo fatto nulla in particolare, dobbiamo ringraziare Filippo, il nostro amico di Cagliari, si è tanto prodigato per Filippo ovvero Tom, senza di lui avremmo fatto molto poco, ecco cosa significa amare gli animali, Tom ne è la riprova, è stata creata una catena e grazie alla collaborazione anche di Cinzia , lo potete ammirare felice. Grazie a tutto ma grazie anche a te Marcella.
Sergio, Sara , Maria Grazia e Cosetta
La lettera che abbiamo ricevuto:
Cara Cosetta,
finalmente sono riuscita a ritagliarmi degli attimi di tempo per scriverti questa mia.
Innanzi tutto, come già più volte ho fatto a voce, volevo ringraziare te, Sergio e Filippo per la Vostra sollecitudine e solerzia nel risolvere la questione.
Il nostro Tom (così lo abbiamo chiamato) si è ambientato bene ed è felice. La sua casa è il nostro piccolo maneggio privato in cui abbiamo due cavalli, una pony e il cane Wolf che arriva dal canile di Caluso….è uno spettacolo vedere la pony e Tom giocare assieme!!!!!
Arrivato in Piemonte gli abbiamo fatto fare delle visite veterinarie e sono risultate un’otite parassitoide, la leptospirosi e un’infezione alla vescica. Ora tutto è sotto controllo e in via di guarigione, ma mi chiedo……..se Tom non l’avessimo trovato noi quale fine avrebbe fatto?
Morte certa. Vorrei rivolgere questa domanda al Presidente della Regione Sardegna Renato Soru.
Leggo e cito dal sito www.renatosoru.it “La gente di Sardegna ha cultura, passione civile, sensibilità e talenti…..” ……..forse alla gente di Sardegna manca la vista? Forse non è in grado di vedere la moltitudine di cani randagi presenti nel territorio?
Sono rimasta sconcertata da randagismo presente sulla Vostra bellissima isola, sono arrabbiata con chi definisce la gente sarda…….sensibile e con passione civile……..La sensibilità e mi permetto, l’intelligenza, si dimostrano anche nell’evitare di abbandonare i cani, o nell’evitare di prendersi la responsabilità di occuparsene quanto si sa già a priori che non sarà una cosa fattibile!
Gli occhi, caro Presidente Soru, non sono solo fatti per ammirare panfili e yacht, attraccati in costa Smeralda, né le mani per contare banconote e girare la chiave di accensione di lussuose macchine……sono anche fatte per accarezzare un cane, per scioglierlo dal guinzaglio e liberarlo per una corsa in un prato o per una nuotata (visto che Voi ce lo avete………) nel mare e amarlo come lui sa amare il proprio padrone.
Non credo che tutti i sardi siano crudeli. Vi sono persone come Cosetta, Sergio, Filippo e tantissimi altri che si adoperano con abnegazione e amore per salvare queste creature.
Voi politici dovreste vergognarvi (purtroppo non succede mai!)….. siete solo capaci di mettere tasse agli italiani e sperperare denaro pubblico lasciando una rabbia profonda nei cittadini nel vedere questa poca sensibilità. La vostra bella Sardegna, con il randagismo che si vede sembra un paese da Terzo Mondo.
Sono un’imprenditrice piemontese che da 40 anni lavora 13/14 ore al giorno (e paga le tasse), ma cerca di trovare sempre uno spazio per aiutare chi ha bisogno, compresi gli animali.
Fate qualcosa per non lasciare nel cuore di tante persone che Vi visitano, l’amarezza che ho provato io.
Cordialmente
Giuliano Albo Maria Teresa
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10-05-2007 - Ciao a tutti, dopo più di due mesi di Lombardia sono rientrato in Sardegna, mi chiama Cosetta e mi dice che oggi parte Filippo e mi chiede di andarlo a salutare all’aeroporto.
Bene...chi è Filippo e perché Filippo?
Vi racconto la sua storia: Maria Teresa, in vacanza in Sardegna, durante un’escursione alle grotte di Isizudda vicino ad Iglesias, si ferma in una trattoria per il pranzo e lì viene colpita da un cane malconcio ma tenerissimo che ha tutta l’aria di avere più fame di lei e di non avere un padrone.
E’ un colpo di fulmine e decide dopo essersi accertata che il cane è uno dei tanti pellegrini locali senza casa, di portarselo con lei a Torino.
Purtroppo però l’aereo da Cagliari non ha il posto in stiva per il cane, per cui con le lacrime agli occhi deve lasciarlo dove l’aveva trovato, ma gli fa una promessa “ vedrai ti porterò a casa mia “.
La figlia Marcella, che ha seguito la ormai famosa vicenda di BRINA il cane senza volto, pensa di chiamarci e ci racconta la storia.
Isizudda è nella zona di Cagliari percui a più di 300 km da noi che siamo a Olbia, però a Cosetta viene in mente che a Cagliari abbiamo un amico, anche lui ci ha conosciuto attraverso Brina e ci è stato molto vicino aiutandoci ed adottando a distanza Mino.
Il nostro amico si chiama Filippo (ecco il perché del nome Filippo) e gli chiediamo cosa si può fare. Bene Filippo non tentenna, va a Isizudda, rintraccia il cane, lo porta a Cagliari e da Cagliari viene con il cane ad Olbia da noi, un viaggio non da poco.
Filippo, il cane, è una zecca ambulante, le ragazze al rifugio Antonietta, Doroty, e Ivona , lo lavano, lo disinfestano, lo rimettono in ordine, e lui sembra voler ringraziare proprio tutti.
Qui entra in gioco Cinzia, è infatti con il suo aiuto che riusciamo ad organizzare il viaggio di Filippo da Olbia a Milano in aereo.
Cosetta con Sara e Antonietta portano Filippo all’aeroporto.
Maria Teresa e sua figlia Marcella informate di tutto partono da Torino per essere all’aeroporto di Linate alle 22 di stasera e ricevere Filippo.
Ci hanno appena telefonato, Filippo è arrivato in ottima forma e tutti e tre stanno andando in macchina a Torino.
Può sembrare una storia come tante altre, ma ci piace poter dire che è solo con l’aiuto di tutti quelli coinvolti e che qui vogliamo pubblicamente ringraziare, che Filippo avrà finalmente una casa e una famiglia tutte per lui.
Buona fortuna Filippo stasera non dormirai nelle grotte.
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