Pregiatissimi è con vero rammarico che Vi inoltro questa missiva. La nostra è sempre stata una realtà di dura lotta al randagismo, lotta contro il completo assenteismo da parte di chi è obbligato ad applicarla. Tante sono state le nostre richieste di applicazione della Legge 281, tutte rimaste e cadute nel vuoto. L’incontro con la direzione generale dell’Asl e del Comune, avvenute circa un anno fa, non ha mai ricevuto risposta , risultato: una perdita di tempo per noi, per le istituzioni no in quanto chi Vi partecipa è profumatamente pagato con soldi pubblici.
E’ di nuovo emergenza al nostro rifugio , nessuno ha mai pensato cosa potesse accadere nell’estate, noi si, ci siamo trovate a fronteggiare un problema troppo grande, da soli non si fa nulla .
Nonostante i nostri tentativi di arginare un problema di cosi’ vaste dimensioni, ci troviamo ormai impotenti di fronte ad una situazione di emergenza totale.
Il motivo?
Completo assenteismo da parte degli organi preposti al controllo demografico canino.
La legge 281 impone agli stessi organi obblighi ben precisi che sono completamente disattesi.
Come già ribadito più volte, il controllo dei cani e gatti (siano essi di proprietà, randagi, liberi o accuditi) attraverso campagne di sterilizzazione avrebbe consentito lo sviluppo di una cultura che sensibilizzi il cittadino a garantire un livello di salvaguardia.
Nell’agosto 2006, durante l’incontro con i vertici dell’Asl n:2, avevamo chiesto di trovare soluzioni atte a risolvere il problema del randagismo anche attivando protocolli volti a consentire a tutti i cittadini, ed in particolare a coloro che appartengono a fasce deboli, la sterilizzazione dei propri animali.
Avevamo inoltre richiesto che fosse resa possibile una maggiore sinergia tra Enti ed Associazioni che si occupano di situazioni di disagio e degrado al fine di rendere più accessibili gli interventi di sterilizzazione e di urgenza finalizzati alla prevenzione del fenomeno del randagismo e dell’abbandono ed al controllo del territorio.
Ad oggi, nonostante i numerosi solleciti anche a mezzo lettera raccomandata, nessun riscontro.
Siamo SOLI, impotenti ad affrontare un problema di dimensioni così rilevanti e purtroppo da molti mai preso in considerazione e quasi sempre sottovalutato.
Non ultimo il caso eclatante di ieri 20 08 2007:
Sono arrivate al rifugio quattro cani, controllati sotto il profilo sanitario e sterilizzate da noi che vivevano in perfetta sintonia nel Centro di Olbia mare da ben due anni, è bastata una semplice telefonata ai vigili urbani e senza contattarci autorizzare l’ingresso delle stesse al rifugio, cani buonissimi e catalogati da chi ha chiamato “ cani aggressivi” . Chi ha ricevuto la telefonata non si è preoccupato di verificare , venite a vedere quanto sono aggressivi. Fanno le feste a tutti .
Avevamo già piu’ volte ribadito che il rifugio è stracolmo e che l’ingresso lo avremmo potuto attuare solo per quei soggetti ritenuti “ pericolosi o malati” . Noi non veniamo mai ascoltati, molte volte quanto affrontiamo questo problema con chi preposto le risposte sono solo promesse . Adesso al condizionale non crediamo piu’ . Non entreranno piu’ cani al rifugio se la legge 281 e le due Regionali la 21 e la 35 non verranno applicate da chi di dovere. Solo un’autorità come il Sindaco puo’ porre fine a questa immane tragedia per questi poveri animali, mai considerati E’ importante che si comprenda come non potrà mai esistere un vero sviluppo economico e sociale se ad esso non si accompagna anche la qualità sociale.
La tutela dei diritti degli animali è sintomo di grande civiltà ed è l’obiettivo che ci prefiggiamo.
In quanto Associazione che si occupa di difesa degli animali non possiamo più permettere che gli animali possono vivere in luoghi che non sono piu’ centri di accoglienza ma solo luoghi di sofferenza.
Olbia considerata “ città aperta” non puo’ vivere costantemente nell’emergenza; da tale situazione bisogna uscire!
La legge 281 del 14 08 1991 e la legge Regionale n° 21 del 18 05 1994, leggi di ben 16 e 13 anni fa, sono sempre state costantemente disattese.
Ci rivolgiamo a Lei che è l’Autorità preposta a far rispettare le leggi sul suo territorio per chiederLe urgentemente un incontro anche con la Dirigenza dell’ASL rivolto all’individuazione di soluzioni che consentano alla città di Olbia di uscire dalla fase di emergenza sopra descritta.
Ringraziando per l’attenzione e certi di poterLa incontrare a breve, porgiamo distinti saluti.
Olbia li, 21 08 2007