Ricevo la solita chiamata da un turista per una richiesta di aiuto, "sono all'ingresso di Olbia e nell'area antistante la piazzola del distributore c'è una cagnetta esamine, mi aiuti , io non so come muovermi, mi hanno dato il suo numero".
Parlo mentre penso, come faccio a portarla in clinica????
Mi hanno chiesto i pagamenti delle fatture ........., non possiamo lasciarla al suo destino, qualcosa dobbiamo fare.
OK, proviamo a portarla al rifugio con la speranza che non sia grave da contemplare un ricovero.
Arriva al rifugio, è dentro una bacinella, è esamine, le gengive completamente bianche, magrissima, non si regge in piedi.
Giuseppe e Riccardo, i veterinari del rifugio, la visitano, fanno i primi accertamenti e le analisi, deve essere completamente idratata.
Ti abbiamo chiamata Antonella in onore a Sant' Antonio, tanto anche tu sei uno dei cani senza nome, anche tu entrerai a far parte della schiera dei cani " invisibili".
Quante persone si sono fermate in quella piazzola del distributore, ma i cani "invisibili" nessuno li può vedere", ti hanno lasciato li' sotto il sole, nessuna pietà per quegli occhi che ti trafiggono, nessuna pietà perché tu sei solo un " cane randagio", un problema per la "società evoluta e colta", un problema che mai nessuno vuole affrontare seriamente.
Chissà quante Antonelle ci saranno in giro?
Chissà quante Antonelle saranno lasciate agonizzanti nella completa indifferenza?
Noi non abbiamo " più forze" , anche ormai poche speranze ma lotteremo per dar voce a queste " anime invisibili".
Forza Antonella e speriamo che qualche "Santo" ci aiuti .