Cara Pina,
sono Sara, la volontaria del rifugio “I fratelli minori” di Olbia che
hai incontrato in aeroporto il 14 agosto e come d’ accordo ti invio
questa mail con la speranza che tu in qualche modo possa intervenire.
Come ti accennavo durante la nostra conversazione, purtroppo, la
nostra situazione è davvero molto tragica, direi quasi da terzo mondo
per chi ha la sfortuna di nascere cane e per chi, di conseguenza, ha la
sfortuna di nascere amante degli animali.
Il nostro rifugio, nato alcuni anni fa con lo scopo di ospitare “dignitosamente” i cani abbandonati, ora si ritrova ad essere in
continuo stato di emergenza perché, in pochissimi anni, il numero dei
cani è passato da 150 a 700.
Io non vivevo in Sardegna al momento della costruzione del rifugio
però, Cosetta e Mariagrazia - i due pilastri del rifugio (due grandi
donne) - mi raccontano che all’inizio il rifugio era molto bello, con
meravigliosi recinti dotati di cucce, nei quali, di notte, i cani
potevano addormentarsi sotto le stelle, sognando - forse - di essere
ancora liberi e dove potevano correre, giocare ed inseguirsi…
Ora, invece, la nostra realtà è identica a quella delle carceri:
recinti sovraffollati, cani nei bagni, cani in ufficio, cani in
ambulatorio. Troppi cani ovunque.
Le cause di tutto ciò sono tante, ma la principale è che le
istituzioni sono TOTALMENTE ASSENTI.
Il comune di Olbia raramente si ricorda dei SUOI cani e, quando lo fa,
non rispetta le cifre della convenzione. La ASL non sa neanche cosa
significhi sterilizzare o curare un cane, provvede solo all’
accalappiamento e, permettimelo, c’è da aprire una piccola parentesi:
se qualcuno segnala che c’è un cane ferito, il servizio di taxi dog
della ASL esce entro le 72 ore successive, ovvero quando il cane,
magari investito, è già morto dopo un’atroce agonia.
La legge dice che le ASL dovrebbero provvedere alla sterilizzazione o,
in alternativa, dovrebbero stipulare delle convenzioni con i veterinari
per ridurre i costi dei canili, ma ad Olbia ciò non accade. Quindi,
ogni mese, le fatture del rifugio per le cure veterinarie ammontano a
7.000 – 8.000 euro.
Abbiamo bisogno di aiuto Pina.
Abbiamo l’estrema necessità che la realtà della Sardegna venga
conosciuta ovunque.
Forse potresti aiutarci lanciando qualche appello, facendo conoscere
il nostro sito (
www.lidaolbia.it). I nostri cani possono essere
adottati in tutta Italia (previo controlli, ovviamente) e noi siamo
disponibili, in caso di necessità, anche ad occuparci personalmente di
portarli a destinazione.
Pina, io non so concretamente in che modo tu possa aiutarci, ma spero
tanto che i nostri “cani invisibili” entrino anche nel tuo cuore.
Grazie di cuore. Un caro saluto, Sara.
Qui di seguito ti lascio i nostri dati:
www.lidaolbia.it
LIDA di Olbia – Rifugio “I fratelli minori” – località Colcò
mail: lidaolbia@tiscali.it